LA VIA CRUCIS A DIPODI
by DDR
Tradizionalmente durante i venerdì di quaresima nelle parrocchie si celebrano Le Via Crucis per ripercorrere con preghiere e meditazioni le 14 stazioni della Via dolorosa di Gesù verso il Golgota. Le varie Stazioni aiutano ad entrare nel mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù. Ecco un estratto della Stazione che è toccata leggere a me nella Via Crucis del Santuario della Madonna di Dipodi:
V STAZIONE
Gesù aiutato dal Cireneo
Ti adoriamo o Cristo e Ti benediciamo.
Perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.
«La quinta Stazione ci rappresenta Gesù che fu aiutato dal Cireneo a portare la Croce. O Gesù, fa che io non mi scoraggi mai nelle prove della vita e che volentieri Ti segua sulla via del Calvario.».
La quinta Stazione mi ha ispirato una riflessione sulle tante sofferenze che attraversano l’umanità, nello stesso tempo interpellandomi: “io sto camminando come pellegrina di speranza oppure a causa dalle varie difficoltà e amarezze sono una pellegrina scoraggiata?”.
In quest’anno giubilare il tema di fondo della Via Crucis che Papa Francesco ha consegnato alla Chiesa universale è “Spes non confundit”, “la speranza non delude”. È una frase bellissima, un respiro di aria pulita appena usciti da una miniera di zolfo, o come l’annuncio di una tregua alla guerra che ogni giorno si combatte!
Avere speranza e non lasciarsi scoraggiare per chi soffre può essere umanamente complicato, d’altra parte anche vivere senza speranza è complicato, anzi lo è di più ed è anche pericoloso. È un po’ come arrampicarsi a mani nude sulle impressionanti scogliere di Moher in Irlanda, a strapiombo sull’oceano Atlantico; ci si trova su quelle rocce a oltre 200 metri di altezza, bersaglio di venti invincibili che possono far precipitare nell’abisso.
Difatti certe volte le prove della vita sono talmente dure che il buio è tenebra e la speranza diventa invisibile, fino a svanire, a non crederla più possibile. Quante storie dolorose si susseguono in questi tempi di conflitti; anche se si guarda ai giovani, la speranza di un mondo migliore si frantuma sotto il peso dell’attualità di tanti fenomeni violenti che li travolgono.
Eppure un antidoto allo scoraggiamento esiste, ma da soli non riusciamo a scovarlo, nascosto com’è dal nostro io e dalla cronaca di tutti i giorni, giace sotto una coltre di ghiaccio e poi di terra e poi ancora di ghiaccio. Da soli siamo ripiegati su noi stessi, sui nostri problemi e non poggiamo lo sguardo e non abbiamo cuore per i tanti crocifissi attorno a noi.
Ecco la Via Crucis non lascia l’ultima parola allo scoraggiamento e alla morte ma ci mostra la via da intraprendere: l’antidoto è una strada che si percorre insieme, in unione, e ci si aiuta a portare la croce gli uni accanto agli altri. Solo così la coltre di ghiaccio inizia a sciogliersi, sotto i passi di tanti e non di uno solo.
Partecipare alla Via Crucis attorno al Santuario della Madonna di Dipodi, presieduta da don Tommaso Boca, in un percorso immerso nella quiete, è stata un’esperienza avvolgente di speranza. In questo luogo sacro, la presenza della Madonna è un faro, la Via Crucis sembrava seguita dal suo sguardo dolce di mamma accogliente che abbraccia tutti i suoi figli, ognuno col proprio dolore. Ma quanto è più facile soffrire avvolti dal manto della madre! Lei è la forza che ci aiuta a salire con la croce sulle scogliere scivolose della vita e non ci fa fermare né dai venti, né dalle piogge, ma ci porta alla meta e ci mostra la speranza: Gesù che ci ama.
DIPODI, 21 marzo 2025
